Chi sono

Sono nato a Reggio Calabria il 25 giugno 1990 e lì ho vissuto fino al momento di iniziare l’università, diplomandomi al Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” con 100 e lode. Ho studiato Chimica all’Università di Pisa, dove ho conseguito la laurea triennale e successivamente la laurea magistrale, seguendo l’indirizzo Inorganico. In questo momento sono dottorando nel gruppo della prof. Luisa De Cola all’Institut de Science et d’Ingénierie Supramoléculaires di Strasburgo. Se sei interessato al mio curriculum professionale ufficiale, lo troverai nella pagina curriculum.

Come ho iniziato?

Sono stato appassionato di scienza da quando ho memoria e ho iniziato a interessarmi alla chimica dall’inizio delle scuole medie, grazie ad un “piccolo chimico” ricevuto in regalo. Ho continuato a studiare chimica da autodidatta e ho avuto modo di metter su un piccolo laboratorio da giardino, nel quale nel tempo libero mi dilettavo con sintesi organiche e inorganiche, cristallizzazioni e tanti altri esperimenti simili. Questo impegno mi ha portato, nel periodo liceale, a conseguire due secondi posti regionali alle olimpiadi della chimica (2006, classe A, e 2007, classe B), per poi vincere il primo posto sia alle regionali che alle finali nazionali nel 2008. Durante il liceo ho avuto modo di approfondire materie spesso tralasciate da chi fa scienza, come la filosofia, letteratura e le lingue – ho conseguito il FIRST e seguito il corso per il C1 per quanto riguarda l’inglese e per un anno ho seguito un corso base di Giapponese. Ho potuto incanalare il mio impegno anche in varie attività extrascolastiche – come il collettivo studentesco, il giornalino scolastico e Amnesty International – ma anche nello sport (ho giocato in una squadra di calcio come portiere ininterrottamente da quando avevo sei anni fino ai sedici anni) e nella musica (ho studiato chitarra ritmica ed elettrica per cinque anni e suonavo in gruppetto locale).

La mia carriera scientifica

La mia discussione della laurea triennale

Finite le superiori mi sono trasferito a Pisa, dove ho conseguito la laurea triennale (110/110) e la laurea magistrale (110/110 con lode). Pisa è una città estremamente vivace e ricca di opportunità e con un’ottima università, che mi ha trasmesso davvero tanto non solo sul piano strettamente professionale, ma anche dal punto di vista della mia crescita personale e intellettuale. Ho avuto la possibilità di confrontarmi con professori estremamente competenti che mi hanno trasmesso amore e passione per la scienza. In primis, il prof. Facchinetti, mio tutor durante la laurea triennale. Grazie a lui, alla sua collaboratrice – Dr. Debora Preti – e all’instancabile Cecco, il tecnico di laboratorio, ho imparato non solo come come comportarmi in laboratorio, ma anche a mettere sempre tutto in discussione e ad essere critico e attento anche nei confronti della letteratura scientifica.

Successivamente ho continuato con la laurea magistrale, scegliendo un curriculum inorganico e interessandomi principalmente all’aspetto fotofisico e bioinorganico. Nel 2014 ho iniziato la mia tesi nel laboratorio di chimica organometallica del prof. Piero Leoni, ma grazie a una borsa Consortia Placement e successivamente ad una borsa Human Frontier Science Program ho potuto passare cinque mesi a Strasburgo nel gruppo del Prof. Frédéric Bolze. Il sostegno del prof. Leoni e del Prof. Bolze è stato determinante per me, non solo per tutto ciò che mi hanno insegnato, ma anche per la fiducia che mi hanno accordato, l’indipendenza, l’ambiente di lavoro sereno e gioviale e l’incredibile supporto. La tesi magistrale è stata una esperienza entusiasmante, ha gettato veramente le basi per la mia futura carriera scientifica e mi ha permesso di allargare i miei orizzonti. È stata una occasione unica non solo per confrontarmi con persone con un background scientifico e culturale molto diverso dal mio, ma anche di lavorare davvero all’interfaccia tra chimica, fisica e biologia, permettendomi di fare sintesi inorganiche molto complesse, sintesi organiche, caratterizzazione fotofisica dei materiali ottenuti e test in-vitro sulle cellule.

Oggi sono un dottorando in chimica all’Institut de Science et d’Ingénierie Supramoléculaires, Università di Strasburgo, nel gruppo della prof. Luisa De Cola. Qui sto continuando a lavorare in maniera fortemente interdisciplinare, in particolare sto lavorando insieme a medici e chirurghi per lo sviluppo di un biomateriale iniettabile per la chirurgia endoscopica gastrointestinale. Mi occupo non solo dell’aspetto chimico, ma anche di valutarne la biocompatibilità e la citotossicità attraverso test in vitro, ad esempio valutando come le cellule crescono e colonizzano questi materiali. Lavorare in questo gruppo è una esperienza unica: circa venti persone di nazioni, continenti, culture e religioni diversa, con specializzazioni diverse, che lavorano assieme affrontando alcuni dei problemi più importanti che la chimica ci pone: cosa c’è di meglio?

Didattica e la comunicazione scientifica

Durante la mia permanenza a Pisa ho iniziato ad interessarmi alla didattica della chimica e alla comunicazione della scienza in maniera continuativa, sebbene già da prima mi fossi saltuariamente dedicato alla divulgazione scientifica. In particolare, il mio interesse è nato da alcune osservazioni tratte dalla mia esperienza di tutor universitario, prima in privato e poi, dal 2013 fino al mio definitivo trasferimento a Strasburgo, come docente part-time per l’Associazione di Promozione Sociale “Ripetizioni Pisa”, per la quale ho seguito molti studenti universitari per la preparazione degli esami di chimica e ho tenuto dei corsi preparatori per l’accesso ai corsi di laurea a numero chiuso. In questo periodo ho iniziato a sperimentare in piccolo alcune strategie didattiche che si sono rilevate molto utili per gli studenti, soprattutto per vincere diffidenze e preconcetti che purtroppo sono spesso provocati proprio dagli insegnanti stessi.

Un fermoimmagine dalla videointervista a Jean-Pierre Sauvage per Chimicare

Dato l’ottimo feedback ricevuto dagli studenti, ho pensato valesse la pena rendere le mie lezioni accessibili a chiunque. Credendo nel contatto umano e nella importanza di un rapporto con il pubblico il più diretto e informale possibile, nel 2013 ho deciso di orientare la mia comunicazione sul lato video, creando il canale YouTube “La Chimica per Tutti” e successivamente la pagina Facebook omonima. Da allora questa community è cresciuta e si è evoluta costantemente, ed io con lei, permettendomi di raggiungere un numero inimmaginabile di persone (10.000 iscritti e 800.000 visualizzazioni sul canale). Oggi nel canale non ci sono solo videolezioni di chimica: c’è divulgazione scientifica, etica e filosofia della scienza e c’è letteratura. La Chimica per Tutti è diventato un punto di riferimento per studenti, appassionati e curiosi, che mi contattano ogni giorno ponendomi domande sempre diverse e interessanti. Una grande soddisfazione!

Dal 2014 ho iniziato anche la mia collaborazione con l’associazione culturale Chimicare, per la quale sono consigliere dal 2016 e che mi ha permesso di mettermi alla prova in un modo completamente diverso. Ho scritto, con un taglio chiaro ma rigoroso e completo, molto articoli divulgativi sul blog associativo, a proposito di argomenti a me cari ma non trattati con sufficiente approfondimento altrove. Sempre per Chimicare, gestisco il sito web Divulgazione Chimica e ho partecipato come relatore a due conferenze nel maggio-giugno 2015, la prima a Firenze dal titolo “La chimica nel piatto: bufale e verità di chimica quotidiana” e la seconda a Pisa, “Agricoltura e cibo: tra scienza e leggenda”. Con il Dr. Franco Rosso, presidente dell’associazione, ho presentato un poster sulla chimica nei nuovi media al congresso di Didattica della Chimica organizzato a luglio 2016 dalla Società Chimica Italiana a Pisa.

Le mie passioni

Dire che la chimica è la mia passione, oltre che il mio lavoro, sarebbe alquanto banale. In realtà i miei interessi spaziano davvero in tutte le direzioni!

Sono sempre stato uno sportivo, dall’età di sei anni fino a 16 anni ho giocato a calcio ininterrottamente come portiere e anche dopo aver smesso di allenarmi con una squadra vera ho sempre continuato a giocare per divertimento con amici e colleghi. Una volta trasferitomi a Pisa, ne ho approfittato per dedicarmi nel tempo libero alla scherma rinascimentale, grazie alla Sala d’Arme Achille Marozzo. Ho passato con loro quattro anni fantastici, ho dovuto smettere solo per il mio trasferimento a Strasburgo ed è una delle cose che mi mancano più dell’Italia. Ciò che mi ha sempre attratto di questa disciplina è che l’aspetto marziale è direttamente connesso con lo studio e l’interpretazione dei trattati originali dei maestri del ‘400 e ‘500, come Achille Marozzo, Antonio Manciolino, l’Anonimo Bolognese, Giacomo Di Grassi e altri ancora. Purtroppo trovare qualcosa di simile, cioè una associazione che si occupi della ricerca filologica sui trattati originali e della parte marziale vera e propria (che non è rievocazione!) è quasi impossibile fuori dall’Italia, per cui oggi qui a Strasburgo pratico la scherma moderna (spada in particolare).

In volo in giro per la Toscana…

Il mio vero amore però è il volo (la chimica dovrebbe esserne gelosa)! Sono stato appassionato di aerei da quando avevo 18 anni, ma ovviamente non potevo fare altro che sognare o al massimo divertirmi con i simulatori di volo per PC. Dopo la triennale ho deciso però che era arrivato il momento di fare sul serio, e così ho conseguito l’attestato per il volo da diporto e sportivo (VDS) all’aviosuperficie Valdera, sede dell’Aeroclub di Pisa. Ho passato ore indimenticabili volando per tutta la Toscana e l’Umbria, prima con l’istruttore e poi da solo dopo aver ottenuto la licenza. Durante il periodo a Strasburgo della tesi magistrale ho sorvolato l’Alsazia in lungo e in largo e ho fatto abbastanza esperienza da superare l’abilitazione al trasporto del passeggero appena tornato a Pisa, potendo così portare con me anche gli amici o la mia ragazza. Ora che sono a Strasburgo per il dottorato sto conseguendo la licenza di pilota privato (PPL), che mi permette di portare aerei con più di due posti, di non avere limitazioni di nessun tipo e in generale di poter fare viaggi molto più lunghi!

A tutto questo va aggiunto che sono un appassionato di lingue. Oltre ai classici inglese e francese, durante il liceo ho seguito per un anno un corso di giapponese. Dopo aver smesso durante l’università ho ricominciato ora qui a Strasburgo. È una lingua estremamente affascinante, non tanto per l’aspetto “di tendenza” legato ai manga o agli anime (che non seguo quasi per nulla), ma proprio per la sua struttura, il suo suono, la grammatica e tutto il bagaglio culturale che ci sta dietro.